
15 Set Mitomazione: quando formazione e mito s’incontrano
Penso che ciò che manca al mondo della formazione aziendale è la tendenza a concentrarsi sulla persona. Non solo metodo, modello o strategia d’intervento da attuare, quindi: mi piace ricordare che l’Uomo è al centro di tutto, quindi, anche dell’esperienza formativa. Ad oggi, penso non esista un linguaggio universale, millenario e profondamente umano che possa offrire prospettive e ispirazioni altrettanto potenti rispetto a quelle della mitologia.
L’Umano
Nei racconti mitologici, l’Uomo era al centro di tutto, nonostante la presenza degli Dei. Protagonista unico, l’umano con le sue emozioni, le sue differenze, i suoi errori ha permesso la scrittura di testi storici e la sconfitta delle divinità malvagie, generando forti connessioni che ancora oggi riecheggiano nelle parlare quotidiano. Ci basti pensare a tutti i modi di dire legati alla mitologia e che comunemente usiamo: il tallone d’Achille del nostro collega; aprire il vaso di Pandora, quando sbagliamo qualcosa…
Attraversare la complessità
Nella storia del pensiero, i miti hanno rappresentato una forma di conoscenza simbolica in grado di trasmettere valori, affrontare dilemmi esistenziali e raccontare il viaggio dell’individuo nella complessità della vita. In questo senso, le narrazioni mitologiche non sono solo racconti fantastici, ma vere e proprie mappe dell’esperienza umana, applicabili anche ai contesti professionali contemporanei. Ecco perché sarebbe molto interessante poter costruire, oggi, esperienze d’aula che riprendano i racconti mitologici.
Formazione: il viaggio dell’eroe
In effetti, ogni percorso di formazione può essere paragonato al viaggio dell’eroe, come lo descrive Joseph Campbell nel suo celebre L’eroe dai mille volti. L’eroe – il dipendente, il manager, il team – lascia il proprio mondo ordinario, affronta prove, incontra alleati e nemici, e infine, ritorna trasformato. Questa struttura narrativa trova riscontro nei processi aziendali: l’innovazione, la gestione del cambiamento, la leadership e la collaborazione possono essere letti come tappe di un viaggio aziendale.
Figure
Tra le figure mitologiche più significative ricordiamo:
- Ulisse, simbolo di resilienza, problem solving e capacità di adattamento
- Prometeo, rappresentazione del pensiero visionario e del rischio calcolato
- Atena, dea della saggezza strategica e della negoziazione
- Ermes, messaggero e patrono della comunicazione
Attraverso queste figure, possiamo elaborare percorsi formativi che non solo trasmettono contenuti, ma attivano l’immaginazione e la riflessione profonda, favorendo un apprendimento trasformativo, oltre che strategico/situazionale. Qualcosa che resti nel tempo, e sia applicato, dunque, non solo nei giorni immediatamente successivi all’esperienza d’aula.
Nel labirinto
Ma com’è possibile trasformare una storia in qualcosa di pratico ed esperienzale? Ogni eroe e ogni storia della mitologia hanno le proprie caratteristiche, e una morale. Prendiamo il labirinto di Dedalo. Dedalo era un architetto e inventore ateniese, noto per la sua straordinaria intelligenza e creatività. Re Minosse di Creta gli affidò l’incarico di costruire un labirinto così complesso da poter imprigionare il Minotauro, creatura mostruosa con corpo umano e testa di toro. Il labirinto era un’opera così intricata che nessuno riusciva a uscirne. Tuttavia, quando Teseo si offrì di uccidere il Minotauro, la principessa Arianna gli offrì un filo, da srotolare lungo il percorso, per ritrovare la via d’uscita. Teseo uccise il Minotauro e, grazie al filo di Arianna, tornò indietro sano e salvo.
Fuori dal labirinto
In questa storia, troviamo alcuni spunti da usare in un’aula di formazione: immaginiamo di dover prendere ogni elemento e trasformarlo in una metafora. Il labirinto è una metafora perfetta della complessità: decisioni da prendere, incertezze, rischio di perdersi, necessità di avere una guida, un piano, o un sistema per orientarsi. È il simbolo dell’esperienza umana e professionale nella contemporaneità, dove le informazioni che riceviamo o che diamo sono tante e, spesso, disordinate. Per interpretare queste informazioni, e provare a mettere ordine nel caos che rischia di crearsi, serve un metodo o una risorsa chiave (il filo). Ogni volta che ci mettiamo a fare un lavoro entrano in gioco nuove variabili e sfide (il Minotauro): il collega con il quale non andiamo d’accordo, un imprevisto personale, il cliente che non risponde, le emozioni di stress e timore che ci fanno perdere d’efficienza. Alla fine, l’unica soluzione possibile per uscire da queste situazioni è collaborare: senza Arianna, Teseo non ce l’avrebbe fatta.
Dal man-business al business-man
Ecco, con una storia di poche righe, abbiamo estrapolato 4 elementi di teamworking d’aula:
- comunicazione efficace/non efficace
- metodo e gestione delle risorse
- gestione dell’imprevisto
- collaborazione/cooperazione
Sta poi all’esperienza del formatore trasformare questi 4 elementi fondamentali in laboratori esperienziali, seguiti da un debriefing. Si tratta, comunque, di un’idea audace: progettare delle aule che finalmente partano dalla Persona, dalla Storia dell’Uomo, per poi arrivare all’ambito professionale, e non il contrario. Un processo tanto semplice quanto interessante, che può dar vita a un vero e proprio percorso al centro del man-business e non più del business-man.