#doniDIcontatto – Il caffè sospeso

Il dono è il gesto in sé – Il dono osservato da una prospettiva che non guarda l’intenzione di chi dona, né l’intenzione di chi riceve. Il dono svincolato dalla gratificazione derivante dalla restituzione del beneficiario o dalla relazione con questo. Il dono è il gesto in sé, indipendente dal fatto che sia io o un altro a farlo. E così per chi lo riceve: è indifferente da chi provenga. Il dono come simbolo di fraternità, solidarietà, prossimità, carità, prodigalità, altruismo.

Il caffè sospeso – Il caffè a Napoli è più di una cosa seria. Il dono di una tazzina di caffè espresso è un meraviglioso gesto di solidarietà verso uno sconosciuto. Lo scrittore e filosofo Luciano De Crescenzo, nel libro intitolato Il caffè sospeso, ha scritto:

Una volta a Napoli nel quartiere Sanità, quando uno era allegro perché qualcosa gli era andata bene, invece di pagare un caffè ne pagava due e lasciava il secondo caffè, quello già pagato, per il prossimo cliente. Il gesto si chiamava il “caffè sospeso”. Poi di tanto in tanto si affacciava un povero per chiedere se c’era “un sospeso”. Era un modo come un altro per offrire un caffè all’umanità.

Il donatore anonimo – Vorrei farvi immergere nella mia napoletanità e nei sentimenti positivi che fanno parte di questa città e – attraverso un caffè sospeso – mettervi in contatto con la sua umanità, la generosità, la spontaneità, l’incredibile sentimento dell’amore e della compassione. In un piccolo dono che lascia senza replica, c’è l’universale: chiunque di noi può essere il donatore anonimo di un caffè sospeso a uno sconosciuto e  all’umanità.

 

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