Verbalia | Cleaving power

CLEAVING_POWER

Verbalia | Cleaving power

Cleaving power è il neologismo che indica la capacità del digitale di scollare e incollare (cut and paste) realtà o concetti ereditati dall’epoca moderna e ritenuti inseparabili o del tutto separati. La realtà digitale divide e fonde gli atomi della nostra esperienza e cultura: cambia l’alveo del fiume, per usare la metafora wittgensteiniana. Il cleaving power del digitale diminuisce i vincoli e aumenta le opportunità del design: più cut and paste della modernità significa più flessibilità nel disegnare la contemporaneità e il futuro.

Cut and paste

Il digitale modifica la natura, cioè la ri-ontologizza, e ri-epistemologizza la comprensione della modernità. Ma come e perché il digitale è in grado di trasformare così profondamente la realtà? Le risposte possibili sono tutt’altro che banali. La realtà digitale taglia e incolla, nel senso che accoppia, disaccoppia o riaccoppia caratteristiche del mondo – e quindi le nostre corrispondenti ipotesi su di esse – che in passato non avremmo mai pensato potessero essere divisibili e mutabili.

Dove sei?

Un esempio tra molti riguarda la posizione e la presenza e il loro disaccoppiamento. In un mondo digitale, si può essere fisicamente localizzati in un posto, per esempio in un bar, e interattivamente presenti in un altro, ad esempio una pagina Instagram. Le generazioni passate vivevano in un mondo esclusivamente analogico e concepivano e sperimentavano posizione e presenza come due lati inseparabili della stessa condizione umana: essere situati nello spazio e nel tempo, qui e ora. L’azione a distanza e la telepresenza appartenevano ai mondi magici o alla fantascienza. Oggi, questo disaccoppiamento riflette semplicemente l’esperienza ordinaria di qualsiasi società dell’informazione. Siamo la prima generazione per la quale dove sei? non è solo una domanda retorica.

Ri-convertire

La nostra telepresenza è possibile, quindi, solo se ci troviamo in un ambiente fisicamente connesso. Ma posizione e presenza sono ormai del tutto distinte e anzi il loro disaccoppiamento ha leggermente declassato la localizzazione a favore della presenza. Perché se tutto ciò di cui abbiamo bisogno è essere presenti digitalmente, in un particolare angolo dell’infosfera, non importa in quale parte del mondo ci troviamo analogicamente, se a casa, su un treno o nel nostro ufficio. Ecco perché banche, librerie, biblioteche e aule di formazione sono tutti luoghi in presenza in cerca di una riconversione del luogo.

Ri-ontologizzare

Ma perché il digitale ha questo potere di separare, per accoppiare, disaccoppiare e riaccoppiare il mondo? Il digitale è una tecnologia di terzo ordine. Non è solo una tecnologia tra noi e la natura, come un’ascia (primo ordine). Non è neanche una tecnologia intermedia tra noi e un’altra tecnologia, come un motore (secondo ordine). Si tratta, invece, di una tecnologia compresa tra una tecnologia e un’altra tecnologia: per esempio, un sistema computerizzato che controlla un robot che costruisce un’auto (terzo ordine). Il digitale deve il suo potere di separazione al fatto di essere una tecnologia ri-ontologizzante, di terzo ordine. Il digitale non si limita a migliorare o aumentare la realtà, ma la trasforma radicalmente perché crea nuovi ambienti in cui poi abitiamo, e nuove forme di azione con cui interagiamo. Ri-ontologizzare significa, quindi, trasformare fondamentalmente la natura intrinseca di un ambiente, cioè la sua ontologia.


FONTI
  • Luciano Floridi, La quarta rivoluzione. Come l’infosfera sta trasformando il mondo, Raffaello Cortina Editore, 2017
  • Luciano Floridi, Pensare l’infosfera. La filosofia come design concettuale, Raffaello Cortina Editore, 2020
  • Luciano Floridi, Federico Cabitza, Intelligenza artificiale. L’uso delle nuove macchine, Bompiani, 2021
  • Luciano Floridi, Etica dell’intelligenza artificiale. Sviluppi, opportunità, sfide, Raffaello Cortina Editore, 2022
Alessia De Carli
adecarli@incontatto.it