30 Giu #FuturePills | Promessa
#FuturePills è la #zonablog di InContatto dedicata alle ispirazioni di Futuresimo, la ricerca di Scenario delle Tendenze Estetiche e Culturali realizzata da TEA Trends e prodotta da InContatto srl. In questa serie di post, gli autori rielaborano in chiave personale i temi dello Scenario, assumendo un approccio e un’attitudine interdisciplinari.
Lasciarsi sedurre da una nuova promessa:
la melodia e il miraggio dei canti di silicio
Attraverso l’etere digitale, le Sirene del progresso tecnologico cantano. Tessendo melodie di infinite possibilità, promettono un mondo in cui ogni desiderio può essere soddisfatto con un clic, ogni distanza accorciata da uno smartphone, ogni problema risolto con un algoritmo. Sedotti, ci immergiamo sempre più profondamente, lasciandoci cullare dalle promesse di un futuro senza limiti. Ma il prezzo della nostra devozione potrebbe essere la nostra stessa essenza, scambiata per comodità e connessione: mentre ci lasciamo sedurre dal richiamo delle Sirene, dobbiamo chiederci: quali profondità siamo disposti a esplorare prima che il canto si trasformi in catena?
oNniPotenCe. Venerare la Tecnologia
Navigando sulle ali dell’innovazione, tra sogni high-tech e piccoli bug quotidiani, ci troviamo spesso a immaginare un futuro tanto brillante quanto i display OLED dei nostri smartphone. In questo mondo visionario, l’intelligenza artificiale non solo guida le nostre auto, ma gestisce con diplomazia le conversazioni familiari, mentre la blockchain assicura che persino il caffè mattutino sia etico e tracciato; la realtà aumentata, poi, ci permette di trasformare un noioso pomeriggio di pioggia in una caccia al tesoro nella giungla urbana del nostro quartiere.
Tuttavia, tra un’app che traduce istantaneamente il miagolio del gatto e un frigorifero smart che ci ricorda di comprare il latte, sorge un’ombra di dubbio… un ricordo persistente che, come ogni buon episodio di Black Mirror ci insegna, ogni nuova tecnologia porta con sé non solo soluzioni, ma anche nuovi dilemmi.
D’altra parte, Mary Shelley con il suo Frankenstein ci aveva avvertito molto prima che diventasse di moda avere assistenti virtuali in ogni stanza: “Scopritori, ricordatevi che vi trovate sulla soglia della malvagità.“
Si scrive canto, si legge catena (?)
Mentre celebrano le loro conquiste con hashtag e emoji, gli ingegneri di tutto il mondo ci avvertono che per ogni gadget che promette di farci vivere come in un episodio di Star Trek, c’è il rischio di finire, invece, in una distopia orwelliana, stile 1984.
Jacques Ellul ci ricordava che potremmo diventare gli strumenti delle nostre stesse invenzioni, intrappolati in algoritmi che decidono per noi da cosa essere indignati oggi su Twitter.
Il Tecno-equilibrismo
Come moderni Ulisse digitali, dobbiamo quindi legarci saldi al nostro buon senso per non essere sedotti completamente da queste sirene tecnologiche. Dobbiamo equilibrare il nostro entusiasmo per le app che possono ordinare cibo con la semplice pressione di un pulsante, con la prudenza di non lasciare che queste stesse tecnologie ci mangino il tempo libero, trasformandoci in scorrere compulsivi di feed.
In quest’era esaltante ma complessa, la promessa della tecnologia è certamente un orizzonte infinito di opportunità, ma è anche un abisso che richiede di essere esplorato con cautela e un sorriso consapevole. Accogliamo l’innovazione a braccia aperte, ma teniamo sempre aperto un occhio critico, e forse, ogni tanto, spegniamo quel router per assaporare il silenzio non digitalizzato.