#FuturePills | Spaceconomy

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#FUTUREPILLS È LA #ZONABLOG DI INCONTATTO DEDICATA ALLE ISPIRAZIONI DI FUTURESIMO, LA RICERCA DI SCENARIO DELLE TENDENZE ESTETICHE E CULTURALI REALIZZATA DA TEA TRENDS E PRODOTTA DA INCONTATTO SRL. IN QUESTA SERIE DI POST, GLI AUTORI RIELABORANO IN CHIAVE PERSONALE I TEMI DELLO SCENARIO, ASSUMENDO UN APPROCCIO E UN’ATTITUDINE INTERDISCIPLINARI.

Benefici zerogravity

Spazio. Ultima frontiera. Con queste parole venivano introdotti i viaggi verso l’infinito sconosciuto e profondo dell’astronave Enterprise e del suo equipaggio. Viaggi diretti verso orizzonti inesplorati, nuove possibilità, verso strani, nuovi mondi. Ma che, in fondo, delineano il desiderio ancestrale e squisitamente umano di non avere limiti. L’essere umano, come l’Ulisse dantesco, ha la brama di compiere il folle volo, navigando oltre le Colonne d’Ercole, cercando qualcosa in più, spingendosi sempre un po’ più in là. E quindi, ecco che gli occhi non si alzano più al cielo solo per ammirarne la bellezza, ma per rintracciare opportunità e futuri realizzabili oltre la nostra atmosfera.

Paradossi

Per astra ad terram… ah, non era così? Esplorazioni e turismo spaziale, lanci di satelliti, estrazioni di risorse da asteroidi, fino alla possibilità di veri e propri insediamenti umani extra-terresti. L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) definisce la space economy come l’insieme delle attività e dell’uso delle risorse spaziali che creano valore e benefici per l’umanità nel corso dell’esplorazione, comprensione, gestione e utilizzo dello spazio. Se è vero che sempre più start-up, imprenditori visionari e Stati investono capitali importanti in questo business – per un valore stimato nel 2023 di circa 469 miliardi di dollari a livello globale – le tecnologie progettate per lo spazio possono avere un enorme impatto nella salvaguardia del pianeta che – ancora – chiamiamo casa.

In orbita, centinaia di satelliti artificiali dedicati all’osservazione della Terra  monitorano in modo sempre più preciso e puntuale alcuni processi vitali: l’ottimizzazione delle risorse naturali, il cambiamento delle condizioni climatiche, il controllo della deforestazione, la prevenzione e la gestione dei disastri naturali. La misurazione di parametri specifici come umidità del suolo, copertura forestale e inquinamento atmosferico assume un crescente valore nel promuovere la sostenibilità ambientale.

L’umanità che da tempi immemori si rivolge alle stelle per scorgere la propria via – sia essa per rotte impervie o tra i fili del proprio destino – trova ancora risposte. Questa volta, però, lo fa per tutelare il pianeta su cui, ancora per ora, poggiamo saldamente i piedi.

Giano bifronte

Opportunità future ed errori passati. Divinità romana dei passaggi, delle attività mercantili, degli inizi e delle fini, Giano era rappresentato con due volti (erma bifronte), poiché guardava contemporaneamente al passato e al futuro. Così come il dio bifronte, l’essere umano si trova davanti a un futuro carico di promesse, ma anche di rischi già conosciuti. Aziende come Blue Origin e NASA stanno già immaginando un futuro in cui l’acqua lunare potrà essere utilizzata per generare ossigeno e idrogeno, indispensabili per il carburante spaziale, o per l’estrazione dell’elio-3, potenziale risorsa per un’energia nucleare pulita. Il coinvolgimento di investitori privati – con mire al puro profitto – potrebbe, però, offuscare i confini tra ricerca scientifica e sfruttamento delle risorse. Estrazioni dagli asteroidi di platino e oro sono già una realtà. Sul piano legale, lo spazio resta ancora un territorio quasi privo di regole ben definite. Il Trattato sullo Spazio Esterno del 1967 sancisce che lo spazio debba essere utilizzato a beneficio di tutta l’umanità, ma non fornisce indicazioni precise sull’estrazione delle risorse.

Esserci tra ambienti reali e avanguardia spaziale

Riprendendo la morale dell’incontro tra Dante e Ulisse nel XXVI Canto dell’Inferno, diamoci come bussola l’uso dell’intelligenza, non per soddisfare curiosità e brame fini a sé stesse, ma per creare un bene comune. E forse, un giorno, riusciremo davvero ad arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima.


Fonti: 
Eleonora Ruotolo
eruotolo@incontatto.it