#paroleDIcontatto – Avvenire

#paroleDIcontatto – Avvenire

Accenti sull’avvenire – Inizierò a parlare di avvenire prendendo in prestito una frase dello scrittore e paesologo Franco Arminio: la mia mente è come un’aula di prima elementare dove non c’è la maestra. Voglio provare a riflettere sull’avvenire sciogliendo i condizionamenti del periodo che stiamo attraversando, per affacciarmi su ciò che accadrà, avvenire appunto, con una mente ingenua e senza aspettative.

Tagliare e mettere insieme – Per fare pulizia, ricorro a due gesti modificatori: tagliare e mettere insieme. Due azioni che – come sostiene l’Antropologo Francesco Remotti – sono capaci di intervenire sugli oggetti, sulle relazioni, sulla natura e sulle nostre vite. Si tagliano e si separano elementi che prima erano uniti, per poi rimescolarli e dare vita ad un intreccio di nuove somiglianze scivolose, di identità in transito, di dicotomie porose. Da questa operazione di sfrondamento delle incertezze –  preoccupazioni del momento attuale – e dalla rimescolanza vorrei che venisse fuori un Rinascimento della gioia di vivere, una bellezza salvatrice del mondo. Come quella che Dostoevskij cita nel suo romanzo L’Idiota.

Rovesciare e costruire – Possiamo diventare costruttori di avvenire, iniziando da oggi, rovesciando la solitudine, trasformando la stasi in attesa generativa. Edificare nuovi spazi in cui entrare in contatto con l’altro e illuminarci di beatitudine reciproca, affollando i nostri pensieri ed i nostri cuori di cultura, pittura, poesia, paesaggi e musica.

mariar.pagliaroli