#FuturePills | Plantosfera

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#FuturePills è la #zonablog di InContatto dedicata alle ispirazioni di Futuresimo, la ricerca di Scenario delle Tendenze Estetiche e Culturali realizzata da TEA Trends e prodotta da InContatto srl. In questa serie di post, gli autori rielaborano in chiave personale i temi dello Scenario, assumendo un approccio e un’attitudine interdisciplinari.

 

 

Fotosintesi relazionale

 
Continuiamo a credere fermamente d’essere la specie più evoluta, più intelligente e più capace di adattarsi all’ambiente. Questo bias ci porta ad attribuire intelligenza a qualcos’altro, solo in funzione della somiglianza a ciò che siamo noi. Eppure, le recenti acquisizioni delle neuroscienze dimostrano che le piante possono percepire le situazioni ambientali in cui vivono, possono comunicare tra loro e il complesso intreccio radicale sembra agire come un grande sistema neuronale. 

Demetrismo. 9 giorni e 9 notti. 

Demetra, dea dell’agricoltura e protettrice dei raccolti, per 9 giorni e 9 notti cercò sua figlia Persefone, rapita da Ade. Dopo aver camminato in lungo e in largo per trovarla, senza nessun risultato, si rifugiò disperata in un tempio, smettendo di accudire la terra. Così, la natura morì, generando una grave carestia.

Grazie all’aiuto di Zeus e del messaggero Hermès, che si rivolsero ad Ade per dare termine al terribile accaduto, Demetra riuscì a riabbracciare la propria figlia, e la sua felicità fu talmente grande che la natura ripresa vita e la terra fu ricoperta di prati, fiori e frutti; generando l’estate e la primavera. 

Il mito di Demetra e Persefone racconta l’esistenza di una relazione diretta tra l’essere umano e la terra talmente forte da influenzarsi e determinarsi a vicenda.   Citando il biologo Stefano Mancuso, l’uomo vive insieme alle piante da circa duecentomila anni. Sembrerebbe un tempo sufficiente per conoscere qualcuno. Eppure, a noi non è bastato: non solo sappiamo ancora pochissimo del mondo vegetale, ma continuiamo ad avere per le piante scarsa considerazione.

Plantosfera | La Diversità

L’essere umano possiede dunque un cervello, un cuore e due polmoni; e le piante pensano, respirano, agiscono con tutto il loro corpo. Non possono permettersi di avere degli organi, perché sono punti deboli. Le piante sono autotrofe, cioè energeticamente autosufficienti, a differenza dell’uomo che spreca energia e inquina se stesso e il proprio contesto. 

Le piante mettono in atto sorprendenti strategie di sopravvivenza, perché non si possono spostare, se non attraverso un processo sistemico preventivo. Proprio perché non possono scappare, le piante sono molto più sensibili: il loro unico modo di resistere è capire quel che succede con grande anticipo, in modo da potersi modificare in tempo.

Che sia forse questo il momento per prefigurare una nuova convivenza umana e vegetale?

È la nuova frontiera della diversità.


 

Fonti 

 
https://leviedelmistero.wordpress.com/2021/03/21/il-mito-di-demetra-e-persefone-lalternarsi-delle-stagioni/
 
https://www.treccani.it/enciclopedia/demetra/ 
 
Stefano Mancuso e Alessandra Viola, Verde Brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale, 2015, Giunti Editore
Claudia Albani
calbani@incontatto.it