Verbalia | Ubu

Verbalia | Ubu

Berlino, galleria d’arte contemporanea. Una bambina si ferma davanti a una tela completamente bianca. Gli adulti passano oltre, commentano distratti, chiedendosi se si tratti di un errore. Lei, invece, osserva a lungo l’opera, poi esclama: È il silenzio!
Questo è Ubu. Purezza dello sguardo, capacità di percepire il mondo senza sovrastrutture, giudizi o aspettative. Ubu è la qualità di chi si relaziona al mondo senza artifici, con uno sguardo fresco e non contaminato. È presenza piena e non duale, vicina alla condizione originaria dell’essere. Una forma di intelligenza che può cambiare radicalmente anche il nostro modo di lavorare.

Ubu (初心) è una parola giapponese traducibile con l’espressione cuore del principiante. Descrive un atteggiamento di completa attenzione, apertura e assenza di pregiudizi, tipico di chi inizia a imparare qualcosa di nuovo. Ubu combina energia, curiosità e una discreta paura di sbagliare. Nel pensiero giapponese tradizionale, Ubu è un concetto radicato nella pratica e nella filosofia, ed è valorizzato come stato mentale, per apprendere e crescere senza preconcetti. Uno dei riferimenti più noti, si trova nel libro Zen Mind, Beginner’s Mind, di Shunryu Suzuki, maestro zen. Suzuki sostiene che la mente del principiante sia essenziale per la pratica dello zen e per la comprensione della realtà. Ubu implica, infatti, una condizione originaria e incontaminata. È lo stato in cui si trova qualcosa – o qualcuno – prima di essere modellato dalle regole sociali, dalle abitudini e dalle aspettative. Nel contesto zen, Ubu è, quindi, un sinonimo di autenticità, di presenza radicale.

Essere Ubu in Occidente

In Occidente, manca un equivalente diretto, ma l’idea di mentalità o cuore del principiante può essere associata agli approcci formativi che promuovono l’agilità mentale e la flessibilità cognitiva ed emotiva. Tuttavia, è attitudine occidentale enfatizzare la performance e il risultato; mentre Ubu tende a valorizzare il processo e, soprattutto, l’atteggiamento interiore. La bambina che interpreta il quadro bianco con spontaneità è Ubu. Il manager esperto che ignora una soluzione semplice, perché non conforme ai protocolli standard, ha probabilmente smarrito quella libertà di (ri)pensare le cose.


Nella mente del principiante ci sono molte possibilità, in quella dell’esperto, poche – Shunryu Suzuki, maestro zen

Praticare 

Mantenere un atteggiamento Ubu richiede una pratica costante e una disposizione a essere aperti e ricettivi. Ciascuno di noi può attingere alle risorse che attivano una posizione Ubu verso la realtà: 

  • essere accogliente verso le esperienze e le situazioni note e non note, con curiosità, senza giudicare o pregiudicare
  • ascoltare attentamente le persone e le situazioni, senza interrompere
  • praticare la mindfulness, per sviluppare la consapevolezza
  • fare domande aperte, per esplorare nuove esperienze e situazioni 
  • accettare di non sapere tutto, mantenendo un atteggiamento umile 
  • riconoscere i propri limiti e non esitare a chiedere aiuto o consiglio

Ubu-coaching 

Mentre approfondivo il concetto di Ubu, mi è sembrato intuitivo riconoscere la continuità con un dominio apparentemente distante: il coaching. La posizione Ubu comprende, infatti, alcune competenze fondamentali nel coaching. In particolare, mantenere un atteggiamento coaching oriented significa avere una mente aperta, priva di pregiudizi; insomma, una curiosità genuina. Significa, dunque, favorire lo sviluppo della consapevolezza e la disposizione al cambiamento, assumendo alcune posture verso se stessi e l’altro: 

  • accettare di non sapere, per generare un ambiente di apprendimento e crescita
  • mantenere una mente disponibile, per favorire l’esplorazione di nuove prospettive e possibilità
  • ascoltare attivamente, per comprendere i bisogni e le aspirazioni dell’altro, disponendosi alla comprensione non giudicante e all’accettazione delle persone e delle situazioni così come sono
  • essere centrati sul presente e sulle azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi

Disimparare per crescere

Possiamo portare questa consapevolezza nel nostro contesto professionale? Penso di sì, ma c’è uno status da neutralizzare. Ne facciamo esperienza al lavoro, quando qualcuno risponde con soluzioni già conosciute, benché i problemi siano nuovi. Accade in quella riunione, in cui un’idea è ignorata solo perché arriva da qualcuno che non ha un ruolo decisionale. Accade quando l’innovazione si blocca, sulla abusata metrica di un abbiamo sempre fatto così. Recuperare un atteggiamento Ubu vuol dire, invece, imparare a vedere con occhi nuovi anche ciò che conosciamo – o crediamo di conoscere – a memoria. 

Come attivare la tua Ubu-ità

Assumere un atteggiamento Ubu può dunque migliorare le relazioni personali e professionali, incoraggiando a mettersi in discussione, a ridurre i pregiudizi e a comunicare con empatia, per costruire rapporti più autentici e collaborativi. Per attivare la tua Ubu-ità prova a

  1. fare domande (anche quelle banali): in un team sano, non ci sono domande stupide. Le domande semplici spesso aprono strade inaspettate. Coltivare la tua Ubu-ità significa accogliere la possibilità che un’idea fresca venga da chiunque, in qualsiasi momento
  2. mettersi in ascolto senza pregiudizi: Ubu è apertura verso il nuovo, e verso gli altri. Lasciare spazio a punti di vista diversi, anche scomodi, aiuta a superare le soluzioni automatiche e a generare innovazione
  3. sperimentare senza l’ansia di riuscire: il principiante sbaglia, impara, riprova. Portare questa mentalità nella progettazione, nel problem solving, persino nei feedback interni, può liberare creatività e ridurre la paura del fallimento

E se ripartissimo da zero?

Molte innovazioni nascono proprio da chi ha saputo mettere da parte l’esperienza – o almeno, non farsene prigioniero. Molte innovazioni nascono dai talenti ribelli, quelli che rompendo una regola, hanno liberato il cambiamento. Recuperare uno sguardo puro, una mente aperta, una presenza autentica è una rivoluzione silenziosa. 

Prova a iniziare da una domanda semplice. 


Bonus Track

Ubu è il nome di questo Blog. Ubublog è una tela bianca.  
Questo post è per tutti i talenti ribelli che abitano l’Ubu-sistema Incontatto. 
Alessia De Carli
adecarli@incontatto.it