20 Lug Verbalia | Nudge
Ogni giorno prendiamo circa 35.000 decisioni, per lo più involontarie. E tutti, quando ci confrontiamo con le decisioni, siamo soggetti a trappole cognitive e motivazionali, bias ed euristiche, che ci fanno deviare da un comportamento perfettamente razionale. Per sottrarci alle trappole mentali di cui siamo vittime, occorre sviluppare soluzioni che ci rendano capaci di affrontare le decisioni in modo più consapevole. Si tratta di trovare i driver utili a costruire interventi di nudge. I nudge ci aiutano a usare l’irrazionalità umana a fin di bene. I nudge sono i pungoli che ci orientano verso comportamenti virtuosi, senza porre divieti e senza limitare la libertà di scelta, ma ricorrendo alla semplificazione della complessità.
Nudge è un termine traducibile in italiano come pungolo. Con questo termine gli economisti comportamentali Richard H. Thaler e Cass R. Sunstein, si riferiscono a una serie di espedienti che permettono di indirizzare le scelte delle persone in modo più razionale e soprattutto economicamente più efficace. Un nudge è, quindi, un intervento che indirizza una scelta in modo più positivo, alterando il contesto in cui essa viene presa.
Stampare la ricevuta?
Siete alla cassa self service di un centro commerciale. Dopo aver eseguito il pagamento, sullo schermo appare una domanda: Stampare la ricevuta? e due opzioni di risposta: Sì e No. Accanto alla risposta negativa, c’è l’immagine di un globo terrestre e la didascalia Scelta ecologica. Questo è un nudge: il pungolo che, facendo leva sul nostro spirito ecologista, induce a scegliere di non stampare, quindi di non sprecare carta e inchiostro.
La spinta gentile
Il nudge è un sostengo positivo, dunque, un suggerimento o un aiuto indiretto che influenza le decisioni delle persone e dei gruppi sociali, senza appellarsi a obblighi espliciti, leggi o altri ordini. Può essere definito come una spinta gentile che indirizza a fare la scelta giusta. I nudge sono interventi che guidano le persone influenzandone le decisioni, preservando però la loro libertà di scelta. Per qualificarsi come nudge, un intervento non deve prevedere incentivi materiali o sanzioni.
Le ultime mille
Nel primo capitolo della coscienza di Zeno, il protagonista continua a fumare l’ultima sigaretta, in un susseguirsi di ultime mille sigarette. Perché fumiamo, anche quando sappiamo che si tratta di una insana abitudine? I messaggi minacciosi esposti sulle confezioni dei prodotti a base di tabacco sembrano non sortire l’effetto sperato: non scoraggiano i fumatori accaniti come Zeno. C’è una componente istintiva, primitiva a influenzare i nostri comportamenti. Le decisioni che prendiamo non sono strettamente razionali, quindi. Il nudging funziona, in questi casi, perché permette di ristrutturare l’architettura del contesto decisionale, agevolando scelte funzionali al benessere individuale e collettivo.
TRY OUT
La necessità di assumere decisioni più efficaci è particolarmente sentita nel mondo delle organizzazioni e del lavoro interessate dall’impatto della trasformazione digitale.
Trasformazione & Business
La teoria dei nudge può essere adottata per influenzare positivamente il management nelle organizzazioni: qui la trasformazione digitale sta incidendo sul business delle aziende e sulle competenze necessarie per restare competitivi. Alcune competenze vanno costruite, sviluppate e adeguate continuamente. Servono, quindi, iniziative innovative, progetti mirati alla costruzione di eco-sistemi capaci di auto-generarsi, affinché la crescita culturale ed economica siano effetti emergenti dai sistemi stessi.
Employability & Learnabily
Alcune iniziative volte a fare rete e a creare eco-sistemi di sviluppo e crescita sostenibile richiamano lo sviluppo delle competenze del futuro. Il tema della formazione continua è ormai centrale, per costruire e garantire una employability di lungo termine per le persone. Un nudge è, appunto, la piccola spinta per innescare collaborazioni produttive, sollecitare il desiderio di apprendere e, quindi, sviluppare l’attitudine alla learnability. Piccole spinte per innescare comportamenti virtuosi, stimolano le persone a tenere continuamente aggiornate le proprie competenze e a continuare a imparare, per aumentare le possibilità di restare rilevanti nel mercato del lavoro.
Leadership & Change management
La teoria dei nudge può e deve essere applicata anche ai processi di change management aziendali, per orientare i comportamenti delle persone sia al perseguimento degli obiettivi personali e di carriera, sia al miglioramento dell’organizzazione stessa. Avere manager più consapevoli nelle scelte può rappresentare un grande punto di forza per le aziende. È determinante che i leader coach abbiano chiara l’importanza di accompagnare le persone nei percorsi di sviluppo professionale, e che, con il loro esempio, sappiano innescare comportamenti virtuosi nella direzione dell’apprendimento continuo; nell’attenzione alla diversità e all’inclusione, alle abitudini salutistiche e a un approccio professionale eco-sostenibile.