umanesimo digitale

#BasicSkills – Navigatori della conoscenza: verso un umanesimo digitale

L’emergenza sanitaria ha catapultato ogni ambiente formativo nella necessità di costruire un nuovo dialogo tra modelli cognitivi e pedagogici tradizionali e dimensione digitale. Negli ultimi tre anni abbiamo assistito, infatti, a una vera rivoluzione della formazione e dell’apprendimento.

Megatrend e innovazione

Alcuni megatrend impattano sulla didattica, sul lavoro, sulle professioni e sulle competenze: ambienti aumentati di interazione umana; ibridazioni del fisico e del digitale, della tradizione e dell’innovazione, dei linguaggi e dei format diversi. Tutto sembra chiedere un adeguamento ai sistemi di formazione, talvolta fermi ai modelli dell’epoca industriale, verticali e di matrice istruzionista, resistenti all’esplorazione di un futuro, invece, accelerato. 

Immerse nella rivoluzione informatica, persone, aziende e società affrontano ora uno scenario completamente nuovo, imprevedibile, in crescita esponenziale ed esposto alla veloce contestualità dell’innovazione tecnologica. 

Apprendere nell’Infosfera

Luciano Floridi ha definito l’Infosfera come la globalità dello spazio delle informazioni, che include sia il cyberspazio sia i mass media classici. Chi si occupa di formazione deve saper attingere a tutti i contenuti di apprendimento disponibili, siano fisici o digitali. Con la pandemia, e-learning, Digital Learning, formazione online e teleformazione sono diventate esperienze familiari alla maggior parte delle organizzazioni. L’interazione umana tra formatori e discenti in ecosistemi ibridi ha aperto nuove opportunità e potenzialità finora inesplorate. La nostra Infosfera è infatti sempre più popolata da App di apprendimento, realtà virtuale e realtà aumentata, ologrammi di docenti riprodotti in tante aule distanti tra loro, coach virtuali, curricula dinamici, per vivere l’apprendimento allenando le potenzialità che garantiscano il futuro e la realizzazione delle persone.

Verso un umanesimo digitale

Una nuova stagione, dunque, che alcuni definiscono umanesimo digitale, segna la strada verso la riaffermazione della centralità della persona. I nuovi ambienti di apprendimento potenziano l’interazione umana e modificano il ruolo dei formatori, che si evolvono in Learning coach.  La posizione del Learning coach è funzionale a stimolare la riflessione e il pensiero critico, allenare il discente a porsi in relazione con persone, contenuti, discipline e tecniche, in un ciclo di apprendimento continuo, autonomo, attivo. Ad alimentare questo processo, partecipano le abilità attese dai nuovi navigatori della conoscenza.

Navigatori della conoscenza

Uno studio comparato (2018) condotto da World Economic Forum, Commissione Europea, UNESCO e Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha analizzato i dati provenienti da ricerche estensive, per ottenere una lista di competenze trasversali da integrare nei processi di apprendimento permanente. Queste competenze perseguono l’obiettivo di sviluppare nelle persone un maggior senso di appartenenza alla realtà, una maggiore competitività e una più alta adattabilità al cambiamento.  

La pietra angolare della conoscenza

Le core o basic skill delineate possono essere considerate la pietra angolare per lo sviluppo personale dell’individuo. Si possono applicare in ogni contesto, ed esercitare nelle diverse relazioni professionali e personali, sostenendo l’individuo nel processo di crescita e di adattamento.

Vediamole:

  1. Collaborative learning and problem solving
  2. Learning to learn and continuing to learn
  3. Digital competences and mindset 
  4. Initiative and indipendent thinking
  5. Resilience and Antifragility
  6. Adaptability
  7. Cultural awareness and expression
  8. Futures literacy

Nei prossimi post, cercheremo di approfondire ciascuna competenza, attualizzandola alle tendenze emergenti. La prima competenza esaminata sarà il Collaborative learning/problem solving. 

A presto, sempre #inContatto!

 

Foto di Joe Shields su Unsplash