#BasicSkill – [5] Resilience and Antifragility

#BasicSkill – [5] Resilience and Antifragility

Nell’ultimo post, abbiamo dimostrato che chi sa adattarsi al cambiamento è generalmente un pensatore libero e autosufficiente, e possiede tratti spiccati di resilienza e di antifragilità. Si tratta di basic skill fondamentali per lo sviluppo personale dell’individuo. Vediamo per quali ragioni.

Vivere una nuova normalità

Lo scenario di Never Normality in cui siamo gettati, abitato da conflitti, incertezze, ambiguità e trasformazioni veloci, amplifica e accelera il processo adattivo ed evolutivo richiesto alle persone e alle organizzazioni. Siamo immersi in un’Infosfera che pretende un continuo perfezionamento delle nostre competenze comunicative, che sempre più spesso si misurano con la mediazione di processi virtualizzati.

Fare esperienza del cambiamento

Il cambiamento interessa elementi razionali come i processi, le tecnologie e la governance. Ma non solo. Sono coinvolti – benché spesso trascurati – i fattori emotivi: la perdita di controllo, la preoccupazione destata dal rapido cambiamento culturale e di abitudini. Si tratta di elementi che costituiscono l’esperienza profonda, il vissuto delle persone che appartengono all’organizzazione. È qui che entrano in gioco la resilienza e, soprattutto, l’antifragilità.

Riprendersi e alzarsi di nuovo

La resilienza è definita come la capacità di riprendersi o adattarsi facilmente al caso avverso o al cambiamento. Riprendersi e alzarsi di nuovo. Alcuni fattori psicosociali possono essere associati ad alti livelli di resilienza. Si tratta, per esempio, di emozioni positive, di ottimismo, di flessibilità cognitiva, compresa la capacità di riformulare cognitivamente le avversità in una luce più positiva.

L’antifragilità va al di là della resilienza e della robustezza: è la capacità di reinventarsi, per superare la crisi, riuscendo addirittura a migliorare. Abbiamo già parlato dellantifragilità e delle sue dimensioni, dando risalto alle relative capacità personali coinvolte:

  • saper reagire in modo proattivo nelle situazioni impreviste
  • riconoscere le proprie emozioni e stare in contatto con esse in modo funzionale
  • essere motivati e curiosi verso situazioni nuove, verso il cambiamento e le sfide
  • saper cogliere nuove opportunità – anche a costo di fallire – e avere il coraggio di essere impopolari, superando la paura del giudizio.

Organizzazioni antifragili

Le organizzazioni del futuro sanno che occorre concentrare i propri sforzi su misure che supportino le persone mentre si muovono in un mondo in continua evoluzione, promuovendo percorsi che consentano loro di attingere alle proprie risorse antifragili. A questo scopo, è certamente più utile ed efficace adottare un approccio centrato sull’uomo e considerare che ogni persona affronta il cambiamento e l’incertezza in modo diverso. Iniziative su misura e coinvolgimento nei momenti più critici contribuiranno a garantire che la risorsa più grande delle organizzazioni, cioè le persone, possa prosperare nonostante le avversità.

La ricerca #inContatto sul tema Antifragilità è in continua evoluzione. A partire dagli studi di Nassim Nicholas Taleb e seguendo la rilettura di Giuseppe Vercelli, #inContatto sta elaborando una propria letteratura, attraverso l’esperienza sul campo. Ma di questo torneremo a parlare presto.

Nel frattempo, anticipiamo che il prossimo post tratterà la competenza Adaptablity.

Ci troviamo #inContatto!

 

 

Team inContatto
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