#skillpills – Design Thinking – Il Creative Problem Solving

#skillpills – Design Thinking – Il Creative Problem Solving

Creare valore con l’innovazione 

Il Design Thinking è un approccio all’innovazione basato sulla capacità di risolvere problemi complessi attraverso una visione e una gestione creative. È quindi prima di tutto un mindset, ma anche un metodo per creare valore tramite l’innovazione, per risolvere creativamente i problemi delle persone-clienti ricorrendo a strumenti propri dei designer, per esempio, la continua prototipazione e la verifica tramite iterazioni. 

La metodologia manageriale del Design Thinking si è sviluppata a Stanford e si è diffusa rapidamente negli USA, in Canada e in gran parte d’Europa. Il suo pregio è di aumentare la capacità delle organizzazioni – siano esse aziende profit, no profit, pubbliche amministrazioni – di prendere decisioni efficaci e redditizie, creando condivisione e benessere per tutti gli stakeholder interni ed esterni. 

Il Design Thinking è una metodologia costruita ponendo al centro l’individuo, e fa leva sulle capacità creative delle persone coinvolte, avvalendosi di strumenti che supportano la generazione delle idee. 

I vantaggi del Design Thinking

Vediamo quali vantaggi produce il Design Thinking in ogni contesto organizzativo che lo adotti:

  • fornisce un valido metodo per prendere decisioni cruciali e strategiche
  • promuove un atteggiamento di ascolto, di collaborazione, di team work 
  • favorisce la possibilità di concentrarsi sui bisogni delle persone, delle aziende e dei clienti 
  • migliora la capacità di prendere decisioni
  • crea una cultura dell’innovazione
  • riduce i costi
  • favorisce un ambiente positivo e proattivo

Le 4 forme del Design Thinking 

In funzione delle sfide e degli obiettivi di innovazione da raggiungere, l’Osservatorio Design thinking for Business del Politecnico di Milano ha individuato quattro forme/interpretazioni assunte dal Design Thinking:

1. Creative Problem Solving
2. Sprint Execution
3. Creative confidence
4. Innovation of meaning

In questo post esamineremo nel dettaglio il Creative Problem Solving.

Creative Problem Solving 

L’approccio formalizzato come Creative Problem Solving (CPS) è un processo che prevede la scomposizione di un problema per comprenderlo, la generazione di idee per risolverlo e la valutazione di tali idee per trovare le soluzioni più efficaci.

È l’approccio più diffuso nelle aziende. Si tratta di una tecnica di problem solving che prevede la ricerca della soluzione al problema, in maniera creativa. È una metodologia che permette alle imprese di innovare a partire dalla comprensione dei bisogni dell’utente, immaginando la gamma di soluzioni più ampia possibile e restringendo progressivamente il campo, fino a trovare la soluzione dominante. Il Creative Problem Solving fa riferimento a due assunti: 

  • l’alternanza di fasi divergenti e convergenti consente di valorizzare la creatività degli individui membri del team di innovazione
  • la centralità dell’utente è un elemento fondamentale 

Le idee creative, dunque, non appaiono improvvisamente nella mente delle persone, sono invece il risultato del tentativo di risolvere un problema specifico o di raggiungere un obiettivo particolare.

Principi fondamentali del Creative Problem Solving

Vediamo di quali principi si avvale il Creative Problem Solving:

  • Porre i problemi come domande – Quando riformuli problemi e sfide come domande aperte, con molteplici possibilità di risposta, è più facile trovare soluzioni. Porre domande aperte genera molte informazioni dettagliate. Al contrario, porre domande chiuse tende a suscitare risposte brevi, limitate o a inibirle completamente.
  • Rinviare o sospendere il giudizio – Giudicare subito le soluzioni tende a bloccare la generazione di idee. C’è invece un tempo appropriato e necessario per giudicare le idee, in particolare, durante la fase di convergenza.
  • Concentrarsi sul Sì, e… anziché sul No, ma.. – Il linguaggio conta quando generi informazioni e idee. L’espressione Sì, e… incoraggia le persone ad aumentare i propri pensieri, a espanderli. L’uso della parola ma – preceduta da sì o no – pone invece fine alla conversazione e spesso nega ciò che è emerso prima.

Nel prossimo post approfondiremo le altre forme/interpretazioni assunte dal Design Thinking: Sprint Execution, Creative confidence e Innovation of meaning.

A presto!

Foto di Jan Cigánek da Pixabay
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