#paroleDIcontatto – Pazienza

Oggi ho imparato che… Inizio così ogni pagina del mio diario #unpassoalgiorno. Riflessione del 6 aprile: “…dovremmo affiancare alla pazienza di cui necessitiamo, qualcosa che ci permetta di riempire l’attesa in modo generativo per noi e per gli altri…”.

La pazienza del contatto. Tutti stiamo pazientando, ma può essere funzionale interrogarci sul come. Ho scelto di affiancare la parola pazienza, per riflettere sui modi di agirla con equilibrio, quando stiamo in contatto con gli altri e con noi stessi: 

Pazienza relazionale. Le relazioni a distanza e le non-relazioni in presenza, prevedono:

  • una comunicazione mediata dai mezzi digitali. “Pazienza, la tua voce arriva in ritardo!”
  • la non possibilità di un contatto fisico. “Pazienza ragazzi, ancora niente calcetto per ora!”

Toc-Toc: è il momento di ampliare le nostre capacità di ascolto e intelligenza emotiva, per vivere bene l’attesa che ogni forma di relazione, in realtà, ci richiede. 

Pazienza generativa. Il nostro approccio può essere passivo o attivo. Due strade: 

  • pazienza che induce a inoperosità, senza elaborare una riposta funzionale alle esigenze nostre e degli altri. “Pazienza, in questo momento posso solo aspettare!
  • pazienza che permette la generatività, grazie a un utilizzo produttivo del tempo. “Pazienza, è il momento di creare qualcosa di nuovo!

Toc-Toc: ciò che stiamo facendo ci permette di evolvere oppure di sopportare passivamente? Una domanda utile in molte situazioni.  

L’equilibrio della pazienza. Pazienza sì, ma con equilibrio. Serve imparare ad agirla, ma senza dimenticare di mantenere un equilibrio tra quello a cui dobbiamo rinunciare e i nostri bisogni evolutivi.