anti-fragile

A.A.A. Cercasi anti-fragili

La sonorità della parola w.u.c.a. evoca in me il ritmo di una danza tribale, rituale. In effetti: cosa non è volatile (leggera), uncertain (coraggiosa), complex (ricercata) e ambiguous (non scontata), se non una danza? Lo dice anche la saggezza popolare: quando si è in ballo, bisogna ballare. È anche vero però che quando si balla forte, si può cadere. Tante sono state le scivolate di questo 2020 per il mondo, le società, le culture, i mercati, le organizzazioni, le persone. Dopo le ferite, però, siamo nel tempo di possibili molteplici rinascite. E un ruolo importante, nella coreografia del new-normal, lo possono danzare gli anti-fragili. 

Un concetto curvo e imperfetto. Anti-fragile non è il contrario di fragile. Non è sinonimo di robusto, né di resiliente. E non ha una definizione rettilinea. È la capacità di saper fronteggiare l’imprevedibilità, tollerare la nostra incapacità di comprendere a fondo i fenomeni umani e naturali. È saper sostare nell’esposizione a eventi inaspettati, trovando modi – non per resistere – ma per evolvere. Ri-scoprendosi rinati, migliori, aumentati.

Se mi piego, non mi spezzo. Ma il punto è un altro. Pensarsi anti-fragile non significa demonizzare i saperi predittivi, le misure preventive, le strategie precauzionali – vitali in molteplici ambiti del vivere e del convivere. Significa generare qualcosa di nuovo, dal disordine. Accelerare un cambiamento positivo, verso cui tentennavamo. Non privarsi di vita, per l’inerzia di una impossibile assoluta certezza. Non è necessaria l’inaudita portata negativa di un evento catalogabile come cigno nero; sono sufficienti gli imprevisti quotidiani a farci barcollare, , ma anche ad innescare il nostro potenziale anti-fragile.

E l’incanto della fragilità che fine fa? Resta, anzi custodisce un intrinseco valore. Un sistema robusto sopporta le pressioni fino a un certo livello di stress. Un sistema resiliente – superata la soglia di stress – torna come prima. Un sistema anti-fragile usa la sua fragilità per evolvere. Senza negare o nascondere la fragilità, ma riconoscendole il diritto di esistenza e celebrandola come causa finale e attrattiva di rinascita. 

Fonti: