#skillpills – InTeam – Gli stili di conduzione – Il trainer #inContatto e l’approccio sistemico, strategico e integrato – Parte 1

#skillpills – InTeam – Gli stili di conduzione – Il trainer #inContatto e l’approccio sistemico, strategico e integrato – Parte 1

Nel post precedente abbiamo esaminato lo stile di conduzione secondo il modello della leadership di servizio e di come agisca all’interno dei gruppi di lavoro, evidenziando gli effetti prodotti dal periodo pandemico.

In questo post approfondiremo il profilo del Trainer con un approccio sistemico, strategico e integrato, nella declinazione prodotta dalla ricerca che #inContatto conduce da alcuni anni.

L’approccio strategico-integrato

L’approccio strategico in campo psicologico e psicoterapeutico nasce nella scuola di pensiero proposta e divulgata dal Mental Research Insitute di Palo Alto (Watzlawick, Weakland, Fish e i contributi di Jay Haley e Milton Erickson). Tralasciando in questa sede l’impalcatura teorico-metodologica del modello, vorrei porre l’attenzione esclusivamente su alcuni approcci utili allo studio dei gruppi e dei gruppi di lavoro, in termini di modelli di intervento in ambito organizzativo e dei relativi stili di conduzione.

Le caratteristiche di conduzione del Trainer #inContatto

Nelle nostre riflessioni sulle caratteristiche di conduzione distintive del Trainer #inContatto, seguiremo quindi tre direttrici teoriche e concettuali di riferimento:

  • Abbandono di una ricerca della verità oggettiva e analisi e osservazione della soggettività degli osservatori, incluso il conduttore dei gruppi (Kelly, 2004)
  • Visione olistica dell’individuo e del suo ruolo attivo di costruttore di significati, simboli ed esperienze all’interno dei gruppi (Watzlawick, 1981)
  • Narrazioni degli individui all’interno dei gruppi e processi di influenzamento della cultura e del contesto di riferimento (Brumer, 1992)

Secondo lo spirito della tradizione strategica, nella conduzione dei gruppi/gruppi di lavoro non si fa riferimento a specifici protocolli precostituiti, ma è l* specialista – in questo caso, chi conduce il gruppo a orientamento Strategico – che costruisce nel qui e ora strategie di intervento tarate su problemi e difficoltà presentate nel momento dai membri del gruppo e riconducibili a situazioni specifiche delle persone e/o del gruppo stesso.

 Il Trainer #inContatto nell’era di never normality  

Il ruolo di costruttore ha trovato stimoli e sfide complesse durante la pandemia e, guardando al futuro, impegnerà i Trainer in un processo dinamico che dovrà

  • recepire nuove istanze emotive da parte dei membri dei gruppi, generate dal vivere nell’era di never normality
  • attivare nuove soluzioni strategiche funzionali alla esistenza/crescita del gruppo di lavoro e all’efficacia delle sue dinamiche relazionali e produttive

Il Trainer #inContatto che utilizza un approccio sistemico, strategico e integrato sviluppa la dinamica di gruppo sull’esperienza degli individui: non sono i singoli membri del gruppo o il gruppo stesso che si adattano ad un obiettivo/modello, ma è l’interazione Trainer–gruppo che consente di far emergere contenuti, emozioni, decisioni, cambiamenti e soluzioni nuove.

Il ruolo delle emozioni

Le emozioni giocano un ruolo fondamentale in tutti i gruppi sociali e dunque anche in quelli lavorativi. Il ruolo delle emozioni nelle dinamiche di gruppo, al pari della leadership, è un tema costante nella letteratura psicologico-sociale e del comportamento organizzativo (Avallone, 2011).

Rispetto a questa funzione, il Trainer #inContatto può svolgere un ruolo determinante e agire su quattro dimensioni:

1. La coesione

Definita come l’attrazione di un gruppo ai suoi membri che mette in risalto il legame affettivo tra gli individui (Ashforth, Humphrey, 1995)

2. Il conflitto all’interno del gruppo e tra gruppi

Le tensioni sono spesso alimentate da correnti affettive, che hanno poco a che fare con istanze strumentali e orientate al compito (Smith e Berg, 1987)

3. Il contagio emotivo 

Una tendenza a minimizzare un’esperienza o un’espressione emotiva di un’altra persona fino ad arrivare a provare o esprimere la stessa emozione (Hatfield, Cacioppo e Rapson, 1992): questa può risultare una potente forza costruttiva e distruttiva (Ashforth, Humphrey, 1995)

4. Il gioco 

Lavoro e gioco – coerentemente alla dicotomia che separa razionalità ed emozione – sono visti come dicotomici (Fine, 1998). Ma il gioco e anche l’umorismo possono essere attività che nel gruppo favoriscono l’allentamento della tensione, la condivisione, l’identità sociale, la memoria condivisa, la comunicazione affettiva, i comportamenti d’aiuto e la creatività (Ashforth, Humphrey, 1995).

Omeostasi funzionale e convivenza organizzativa

In considerazione dei mutamenti sociali e organizzativi intervenuti negli ultimi due anni, è autoevidente che il Team di Trainer #inContatto abbia dovuto adeguare i pesi assegnati a ciascun livello di intervento. Come? Modulando la permanenza in alcune dimensioni, per consentire al gruppo di lavoro di mantenere l’omeostasi funzionale a una efficace convivenza organizzativa.

Nel prossimo post tratteremo ancora il profilo del Trainer #inContatto sistemico, strategico-integrato, con particolare attenzione alle sue capacità di ascolto e osservazione delle dinamiche del gruppo di lavoro.

A presto!

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Team inContatto
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