Mindfulness, benessere personale e stress organizzativo | Una pratica basata sulla consapevolezza

Siamo giunti alla nostra ultima chiacchierata. In questo post voglio spiegare che cos’è un protocollo mindful based. Ma prima di presentarvelo, facciamo una piccola pratica di consapevolezza asincrona.

Prova a sentire come il tuo corpo si trova in questo momento: sei in una posizione comoda? Hai qualche sensazione corporea fastidiosa? Stai pensando a qualcosa che non sia questo momento presente? Sei ancora in quello che stavi facendo prima di iniziare a leggere oppure sei già in quello che dovrai fare dopo la lettura? Quali emozioni sono presenti in questo momento? 

Ecco, questo piccolo esperimento mi serve per introdurre le difficoltà che possiamo incontrare nell’agire con consapevolezza. Si tratta, infatti, dalla tendenza intrinseca delle nostre menti a vagare e perdersi nelle distrazioni. Nel mondo frenetico di oggi, spesso ci troviamo ad agire con il pilota automatico, affannandoci nelle attività, senza impegnarci completamente nel momento presente.

Agire con consapevolezza

Quando cerchiamo di agire con consapevolezza, possiamo incontrare alcune sfide:

  • Mind Wandering. Le nostre menti si spostano facilmente nel passato o nel futuro, rendendo difficile rimanere concentrati su ciò che stiamo facendo nel momento presente. È così che funziona la nostra mente, non c’è nulla di strano.
  • Multitasking. Destreggiarci tra più attività contemporaneamente può impedirci di prestare piena attenzione a qualsiasi attività, portando a una ridotta consapevolezza.
  • Critica interiore. La nostra voce interiore può costantemente giudicare o criticare le nostre azioni, rendendo difficile agire con una mentalità aperta e non giudicante.
  • Distrazioni esterne. Il costante afflusso di notifiche, rumori e stimoli nell’ambiente intorno a noi, può allontanarci dal compito da svolgere.
  • Schemi mentali. Tendiamo a reagire automaticamente in base al condizionamento passato, invece di rispondere intenzionalmente al momento presente.

Mindfulness-Based Stress Reduction, MBSR

Nonostante le difficoltà, praticare e coltivare la consapevolezza può aiutarci a superare gradualmente queste sfide. Allora, può essere utile un programma psico-educativo: MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction). Il programma è strutturato per aiutare le persone a gestire lo stress e il dolore e per migliorare il benessere generale. Il programma è stato sviluppato dal Dr. Jon Kabat-Zinn negli anni ’70: MBSR combina meditazione consapevole, tecniche e movimenti consapevoli del corpo.

Come funziona il programma MBSR?

Il programma dura otto settimane e comprende sessioni di gruppo settimanali, ciascuna della durata di 2,5 ore. Le sessioni sono efficaci solo se la pratica avviene anche nella quotidianità, a casa. A circa metà del percorso c’è una sessione intensiva di circa 6-8 ore: dunque, le sessioni sono 8+1. I partecipanti imparano a coltivare la consapevolezza prestando attenzione al momento presente, in modo non giudicante, osservando pensieri, emozioni e sensazioni corporee.

Durante il protocollo MBSR, i partecipanti si impegnano in varie pratiche di consapevolezza: scansioni del corpo, meditazione seduta, meditazione camminata e delicati movimenti di yoga. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza di sé, ridurre la reattività allo stress e sviluppare una migliore capacità di affrontare le sfide della vita. Ti chiederai: funziona? 

Cosa sto scoprendo?

Dalla mia esperienza diretta la risposta è sì, ma è anche vero che le esperienze di ciascuno di noi sono diverse, e a tale proposito  troverai alcuni feedback che ho ricevuto in un MBSR che ho condotto con un gruppo di persone di età compresa tra i 30 e i 60 anni. Le persone hanno risposto alla domanda Cosa sto scoprendo? a metà del percorso:

  •  “Nella maggior parte delle situazioni fonte di stress ho un tipo di reazione meramente istintiva di attacco e non di risposta. Il corso mi ha dato il modo di riflettere su ciò che mi provoca una reazione di stress e di come evitare situazioni ambientali e umane vissute come incastranti”
  • “Sono diventat* consapevole dei pensieri che affollano la mia mente, li distinguo, mentre prima la mia mente era un ginepraio con pensieri confusi. Ho acquisito un atteggiamento di calma interiore”
  • “Posso solo dire che percepisco un’apertura con me stess* che trovo molto interessante, ma che deve essere ancora ben capita”
  • “Sono più stressat* di quanto pensassi, e devo ripetermi qui e ora perché sono in continuazione altrove”
  • “Da subito mi sono res* conto che spesso non vivo il presente, ma sto scoprendo che è possibile essere più consapevole. Sto imparando ad ascoltare i segnali che mi invia il mio corpo”
  • “Nulla che non conoscevo già. Troppo fiss* sull’obiettivo e poco presente a me stess*, spesso non mi godo il momento presente. Sono pien* di automatismi, anche se in realtà mi sento abbastanza consapevole nel momento in cui mi capitano,  ma non so come controllarli”
  • “Faccio ancora fatica a superare le discussioni familiari e a non rimanere condizionat* dagli eventi negativi. Mi rendo conto che occorre tempo per sperimentare un nuovo modo di affrontare la vita.”

Non è stato semplice spiegare con le parole una pratica meditativa. In questi post, ho provato a descrivere la mia esperienza. Spero di aver sollecitato curiosità verso la scoperta del potere trasformativo della meditazione Vipassana. Spero che possiate intraprendere un viaggio alla scoperta del vostro , alla ricerca della pace interiore. Potreste sorprendervi delle profonde intuizioni che vi aspettano!