Mindfulness, benessere personale e stress organizzativo | Abbracciare l’ignoto

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Un percorso alla scoperta di sé

Buon tè e ben trovati. Immagino siate di nuovo qui, per capire che cosa ho scoperto vedendo le cose in profondità. Bene, anch’io! Perdonate la boutade, ma è proprio così!

Infinita incertezza

Il percorso alla scoperta di sé non finisce mai: è come una caccia al tesoro senza fine, e senza un vero tesoro. È come essere in un viaggio perpetuo, ma invece di vivere un’avventura fantastica – che si conclude con un vissero tutti felici e contenti – si ottiene solo un ciclo eterno di domande: chi sono io? e qual è il mio scopo? È come giocare a nascondino con sé stessi, continuando a trovare nuovi angoli e fessure della propria psiche, dei propri pensieri, delle proprie emozioni da esplorare. Pensereste, dopo anni di ricerca interiore e introspezione, di avere tutte le risposte? Ma no! Alla vita piace farci indovinare, deridendo i nostri futili tentativi di trovare il significato ultimo di tutto! E poi? Anche quando ci imbattiamo in alcune risposte, queste ci portano solo ad altre domande! Evviva l’infinita incertezza! 

Vedere in modo chiaro

Beh, per chi ha un tratto di personalità controllante e perfezionista, fuori e dentro il contesto di lavoro, questa incertezza rappresenta un bel guaio, perché provoca ansia e stress. Allora, che cosa la meditazione Vipassana ci può dare in più, nella gestione dello stress e nella promozione del benessere psicofisico, sia al lavoro sia nella vita personale?

Partiamo dal significato della parola Vipassana. Nella lingua Pali, Vipassana può essere suddivisa in due parti: vi che significa in modo speciale o chiaramente e passana che significa vedere o percepire. Vipassana si riferisce, quindi, a vedere o percepire le cose in modo speciale o chiaro. Nel contesto della meditazione, significa insight, intuizione, o chiara ed esatta consapevolezza di quello che sta accadendo nel momento in cui accade.

Osservare silenziosamente e intuire

Il meditante usa la concentrazione come uno strumento in virtù del quale la sua consapevolezza può avere ragione del muro di confusione che lo separa dalla luce vivente della realtà. È un processo che consiste in un costante aumento della consapevolezza applicata ai meccanismi della realtà stessa. Dunque, la meditazione Vipassana è una pratica di osservazione silenziosa e intuizione. Implica la concentrazione sul respiro, sulle sensazioni corporee, sulle emozioni e sui pensieri, senza attaccamento o giudizio. Attraverso questa osservazione chiara e diretta, promuove spontaneamente intuizioni profonde sulla vera natura della realtà e del sé, portando alla crescita personale e alla saggezza. 

Riconoscere i propri modelli mentali

Nella mia esperienza di praticante e di istruttore, ho sperimentato che la semplice osservazione del respiro come ancoraggio, accompagnato in maniera consapevole, senza giudizio, con un approccio caratterizzato da curiosità, apertura, accettazione e amore (COAL: curiosity, openness, acceptance, love), mi ha permesso di comprendere qualcosa, senza fare affidamento all’analisi logico-razionale. Per esempio, mi sono accorto, durante la pratica, del modo in cui gli schemi mentali agiscano come solchi nella nostra mente, influenzando i nostri pensieri, le emozioni e i comportamenti. I modelli mentali positivi, come l’ottimismo, la resilienza e l’autocompassione, possono migliorare il benessere promuovendo una visione positiva della vita, aiutando ad affrontare le sfide e promuovendo la cura di sé. Al contrario, modelli mentali negativi, come l’autocritica, la ruminazione e il pessimismo, possono avere effetti dannosi sul benessere. Possono portare a un aumento dello stress, dell’ansia e della depressione, intrappolandoci in cicli di negatività e insicurezza.

Ecco, vedete, mi sono talmente distratto nello scrivere questo post che il mio tè si è freddato e sono arrivato al termine di questo testo con il pilota automatico! Nel prossimo post, parlerò proprio del pilota automatico e del perché la meditazione Vipassana può essere applicata nella vita lavorativa, nella promozione di benessere con un discreto successo, a patto che…

(to be continued) 😉

 

 

FONTI
Henepola Gunaratana, La pratica della consapevolezza in parole semplici, Ed. Ubaldini, Roma 1995

Reebye P. Thè Mindful Brain: Reflection And Attunement In Thè Cultivation Of Well-Being. J Can Acad Child Adolesc Psychiatry, 2008
Andrea Pucci
apucci@incontatto.it